Con queste FAQ (Frequently Asked Questions) intendiamo fornire elementi utili per la comprensione della Fase Continentale del Processo Sinodale. Altro materiale sarà presto pubblicato sul sito web.

Che cos'è la Tappa Continentale?

La Tappa Continentale consiste in un tempo di ascolto e discernimento di tutto il Popolo di Dio e di tutte le Chiese locali su base continentale, che sfocerà in una serie di assemblee continentali.

Questo non significa replicare la consultazione, l'ascolto e il discernimento già avvenuti rivolto all’intero Popolo di Dio. Si tratta piuttosto di un approfondimento di quel processo di discernimento da parte di persone individuate per rappresentare le Chiese locali nei processi pre-assembleari che precedono l'Assemblea continentale. È chiaro che ci saranno differenze di approccio che tengono conto di pratiche consolidate, degli elementi culturali e linguistici, della geografia e della logistica di ciascun continente.

Questa Tappa Continentale è segnata dal Documento per la Tappa Continentale (DTC), che sarà scritto dopo un'attenta riflessione sulle sintesi di tutte le Conferenze episcopali, così come delle Chiese orientali, e di realtà come gli Istituti religiosi, i movimenti laicali e così via. Il DTC sarà pubblicato verso la fine di ottobre.

Perché è stata aggiunta questa Tappa?

Questa Tappa Continentale è stata inserita all’interno di questo processo sinodale per enfatizzare il movimento dialogico tra la Chiesa universale e le Chiese particolari (cfr. CIC 368; Communionis Notio n.7). Questo processo prevede un discernimento sul tema sinodale principale "come camminiamo insieme oggi" e sulle sue priorità in modo il più inclusivo possibile. Siamo convinti che una Chiesa sinodale sia una Chiesa di Chiese locali con la visione di un dialogo e di una connessione reciproca tra la Chiesa universale e la Chiesa particolare.

Inoltre, con questa tappa, intendiamo incoraggiare la creazione o il rafforzamento di legami tra Chiese vicine (cfr. Fratelli Tutti n.151) perché, se è vero che il rapporto tra Chiesa universale e Chiesa particolare rimane fondamentale, nel tempo è diventato evidente che esistono dinamiche, tensioni, sfide e peculiarità storico-culturali specifiche e rintracciabili a livello di singolo continente e regione.

Per meglio cogliere le peculiarità di questa tappa continentale, è importante uscire da una visione meramente temporale e spaziale (prima una tappa locale, poi quella continentale, quella universale e infine quella di attuazione locale), per adottare l'approccio dialogico esistente tra la Chiesa universale e la Chiesa particolare (le singole comunità cristiane di un territorio circoscritto, guidate da un vescovo, e "nelle quali e dalle quali sussiste l'unica e sola Chiesa cattolica" (CIC 368; Communionis Notio n.7) all'interno di un unico e solo processo che coinvolge sempre, ma in modo differenziato, l'intero popolo di Dio.

Quando inizia la Tappa Continentale?

In senso molto generale e funzionale, la Tappa Continentale inizia dopo la Tappa locale-Nazionale, iniziata principalmente il 17 ottobre 2021 e terminata il 15 agosto 2022. Tuttavia, si spera che il processo sinodale mondiale aperto da Papa Francesco il 9-10 ottobre 2021 rappresenti una continuità tra le tappe e un movimento senza soluzione di discontinuità tra una tappa e all'altra. Non c'è una data d'inizio precisa, perché in alcune regioni sono già in programma attività che coincidono con la Tappa Continentale. Inoltre, alcune diocesi e Conferenze Episcopali hanno ascoltato il consiglio della Segreteria Generale del Sinodo di mantenere le persone e le infrastrutture utilizzate per l'ascolto e il discernimento nelle diocesi, e stanno attuando alcuni dei frutti di quel processo di ascolto come, ad esempio, il maggiore coinvolgimento dei laici nelle parrocchie. Questo è ora il modus vivendi di una Chiesa sinodale.

Tutti i continenti sono invitati ad assicurarsi di avere persone e processi necessari per pianificare le tappe del cammino verso la loro assemblea ecclesiale regionale, da realizzare prima del 31 marzo 2023.

Ci saranno quindi cinque incontri continentali?

No. Anche se si parla di "Tappa Continentale", la suddivisione proposta non corrisponde esattamente ai cinque continenti. Infatti, è meglio parlare di aree geografiche, che in genere corrispondono alle Riunioni Internazionali delle Conferenze Episcopali (chiamate con nomi diversi: Consiglio, Federazione, Simposio...), che sono gli organismi ecclesiali che raggruppano le Conferenze episcopali (generalmente) nazionali di una determinata area geografica.

Per questo sinodo, la suddivisione decisa è la seguente:

1) Quella espressa dalle 5 Riunioni Internazionali delle Conferenze Episcopali (indicate tra parentesi), corrispondenti grosso modo ai cinque continenti: Europa (CCEE), America Latina e Caraibi (CELAM), Africa e Madagascar (SECAM), Asia (FABC) e Oceania (FCBCO).

2) Nord America (USA+Canada) e Medio Oriente (che vedrà in particolare il contributo delle Chiese cattoliche orientali).

Qual è l'obiettivo di questa Tappa Continentale?

L'obiettivo della Tappa Continentale è quello di approfondire il discernimento su quanto emerso dalla precedente fase di ascolto locale e nazionale, con la finalità di formulare più accuratamente le domande aperte, circostanziare e approfondire meglio le intuizioni che giungono dalle Chiese locali, ora in una prospettiva continentale. Il DTC aiuterà a riflettere su quanto emerso dalla consultazione del Popolo di Dio nelle Chiese locali di tutto il mondo. Vuole anche essere un'occasione per ascoltare quelle realtà ai margini della Chiesa non intercettate nella fase precedente. Questa tappa non è ancora il momento di suggerire risposte né tantomeno di decidere piste di azione.

Come si inserisce questa tappa nel processo sinodale?

È importante capire che la sinodalità era una prassi della Chiesa delle origini e consiste in una tensione e un dinamismo che appartiene all'identità stessa della Chiesa, cioè al suo essere e agire. In quanto dinamismo della vita ecclesiale, è un processo di apprendimento attraverso il fare. Per questo motivo, il processo di riscoperta di questo dinamismo della vita ecclesiale iniziato, per questo particolare Sinodo, con la fase diocesana non ha, né può avere una fine, un limite, una scadenza entro la quale acquisirlo o meno. La sinodalità è come una comunione tra persone che richiede il sì quotidiano delle persone coinvolte. In questo senso, è importante notare che il processo in corso non si conclude con la tappa diocesana, con quella continentale o con la celebrazione dell'Assemblea del Sinodo dei Vescovi, che sono eventi integrati nell'unica dinamica continua di conversione sinodale della Chiesa. Ognuno è chiamato a vivere questa chiamata alla conversione sinodale ogni giorno nella propria esperienza di fede e a continuare il lavoro concreto di ascolto-discernimento secondo le indicazioni dei rispettivi pastori.

Nello specifico, come si è detto, questa Tappa Continentale non è una tappa a sé stante, ma intende essere in continuazione tra il lavoro di ascolto-discernimento del livello locale-nazionale (prima tappa) con il lavoro di ascolto-discernimento della tappa successiva, quella universale, costituita dal Sinodo dei Vescovi nell'ottobre 2023.

Questo collegamento sarà assicurato lavorando a partire da un documento: il Documento per la Tappa Continentale, precedentemente chiamato Instrumentum Laboris 1. Questo documento va inteso come una vera e propria risorsa, che deve facilitare il lavoro di dialogo, ascolto e discernimento a livello continentale. Questo documento è il frutto del discernimento della fase precedente (quella locale) e sarà sviluppato a partire dalle sintesi ricevute dal livello locale.

È importante intendere il Documento per la Tappa Continentale non come un documento da emendare, correggere o ampliare in vista della tappa universale, ma come una vera e propria guida per un discernimento continuo, frutto dell'ascolto del Popolo di Dio.

Come e quando si svolgeranno queste riunioni continentali? Come potranno partecipare i singoli credenti?

La celebrazione della Tappa Continentale non si limita alla celebrazione di un evento, ma è un vero e proprio processo di ascolto e discernimento a livello continentale, sulla stessa e unica domanda del processo sinodale nel suo complesso, ossia Come si realizza oggi, ai diversi livelli (dal locale all'universale), quel "camminare insieme" che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, secondo la missione che le è stata affidata? (DP n. 2). L'unica differenza sta nell'affrontare questa domanda con una prospettiva continentale, rispetto alle sfide poste alla missione della Chiesa in un determinato continente.

Questo processo specifico relativo alle Assemblee Continentali inizia con la pubblicazione del Documento per la Tappa Continentale, attesa entro la fine di ottobre 2022. Questo documento sarà reso pubblico e inviato a tutti i vescovi del mondo. Abbiamo la fervida speranza che, dopo la pubblicazione del Documento per la Tappa Continentale, le migliaia di gruppi locali che sono stati riuniti per la fase locale estendano la loro riflessione su questo documento per continuare ad approfondire i loro processi sinodali locali con la guida del loro pastore. Tuttavia, è importante sottolineare che i soggetti principali di questo processo pre-assembleare sono le persone individuate per rappresentare le Chiese locali all'Assemblea Continentale.

Inoltre, saranno istituite o sono già state istituite specifiche Task Forces continentali per guidare il cammino sinodale all'interno del proprio continente. Esse saranno accompagnate da una Task Force della Segreteria Generale del Sinodo, che avrà il compito di animare l'intero processo continentale e di sostenere le assemblee continentali.

Le assemblee continentali si svolgeranno tra gennaio e marzo 2023. I contributi (attraverso un Documento Finale) di questi 7 processi dovranno essere presentati entro il 31 marzo.

Chi parteciperà alle Assemblee continentali?

Tutte le Assemblee Continentali dovrebbero essere Assemblee Ecclesiali (di tutto il Popolo di Dio) e non solo Assemblee Episcopali (di soli vescovi). Pertanto, i partecipanti dovrebbero rappresentare adeguatamente la varietà del Popolo di Dio: vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, laici e laiche. Si tratta di un primo frutto del processo sinodale in corso, poiché corrisponde al desiderio della maggioranza delle Conferenze Episcopali consultate sull'argomento dalla Segreteria generale del Sinodo.

Tuttavia, i vescovi sono invitati ad avere un loro tempo specifico per incontrarsi, probabilmente al termine delle Assemblee Continentali, per rileggere collegialmente l'esperienza sinodale vissuta a partire dal loro specifico carisma e ruolo, soprattutto per riconoscere l'autenticità e la libertà del cammino compiuto davanti al Signore, piuttosto che correggere o aggiungere temi e argomenti.

Infine, dato che le Assemblee Continentali continuano il lavoro di ascolto e discernimento della fase locale, sono una buona occasione per ascoltare quelle persone o gruppi che potrebbero essere stati esclusi nella fase precedente, considerando anche coloro che vivono in condizioni di povertà, emarginazione (o coloro che hanno un contatto diretto con loro) che non si è potuto ascoltare nella fase locale.

Auspichiamo anche la partecipazione di delegati fraterni di altre confessioni cristiane e di rappresentanti di altre religioni e tradizioni di fede, nonché di persone senza affiliazione religiosa ma consapevoli dell'importanza di "camminare insieme" anche per le nostre società. Le task force continentali potrebbero trovare modi diversi per assicurare un'ampia partecipazione del Popolo di Dio in base alle loro realtà e possibilità particolari, ma tenendo presente sempre il desiderio di un'ampia rappresentanza della diversità della Chiesa in queste Assemblee.

Si parla molto di Conferenze Episcopali e di Incontri Internazionali delle Conferenze Episcopali, ma qual è il ruolo delle congregazioni religiose, delle associazioni e dei movimenti che hanno un livello continentale o un organismo continentale?

In questa fase del processo sinodale, alcune di esse sono già impegnate ad attuare internamente i frutti del tempo di ascolto e discernimento della fase precedente. Per le assemblee continentali, abbiamo chiesto alle Chiese locali di includere alcuni di loro nelle rispettive delegazioni.

Cosa succederà alla fine di questa Tappa Continentale?

La Tappa Continentale si concluderà in ogni "continente" con la celebrazione delle Assemblee Continentali e la redazione di un Documento Finale della Tappa Continentale. Questo documento dovrà essere il frutto di un percorso autenticamente sinodale, rispettoso del processo sinodale effettivamente svolto, riflettendo così la voce del Popolo di Dio del Continente. Istruzioni più precise sulle modalità di elaborazione di questo documento saranno offerte insieme al DTC.

I 7 documenti continentali saranno inviati, entro il 31 marzo, alla Segreteria Generale del Sinodo e costituirà la base del Instrumentum Laboris.

La conclusione della tappa continentale non significa la conclusione del processo sinodale del Popolo di Dio iniziato con la consultazione della tappa locale. Il nostro cammino insieme può così diventare il fondamento della nostra partecipazione nella Chiesa come Popolo di Dio.