Il DF dedica ampio spazio a «Le radici sacramentali del Popolo di Dio» (nn. 21-27), prestando speciale attenzione ai Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana.
Il Battesimo, mediante cui i christifideles «vengono consacrati per formare un tempio spirituale e un sacerdozio santo» (Lumen gentium 10), fonda sacramentalmente il loro diritto e dovere alla partecipazione alla missione della Chiesa nel mondo, elargendo alla totalità dei Battezzati il sensus fidei e a ciascuno di essi carismi specifici per l’utilità comune. La Confermazione, da parte sua, «arricchisce la vita dei credenti con una particolare effusione dello Spirito in vista della testimonianza» (DF n. 25). L’Eucaristia, infine, è il Sacramento nella cui celebrazione «si realizza una corresponsabilità differenziata di tutti per la missione», della quale la stessa attività sinodale è il prolungamento. In effetti, è principalmente dall’actuosa participatio al Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo che la Chiesa impara «ad articolare unità e pluralità: unità della Chiesa e molteplicità delle assemblee eucaristiche; unità del mistero sacramentale e varietà delle tradizioni liturgiche; unità della celebrazione e diversità delle vocazioni, dei carismi e dei ministeri» (DF n. 26).
In tale luce, «l’approfondimento del legame tra liturgia e sinodalità aiuterà tutte le comunità cristiane, nella pluriformità delle loro culture e tradizioni, ad assumere stili celebrativi che manifestino il volto di una Chiesa sinodale. A questo scopo, chiediamo l’istituzione di uno specifico Gruppo di Studio, a cui affidare anche la riflessione su come rendere le celebrazioni liturgiche più espressive della sinodalità; si potrà inoltre occupare della predicazione all’interno delle celebrazioni liturgiche e dello sviluppo di una catechesi sulla sinodalità in chiave mistagogica» (DF n. 27).
In questa prospettiva, il Gruppo di Studio potrà affrontare in primo luogo almeno i seguenti interrogativi, ai quali potranno aggiungersi altre questioni ritenute opportune:
- In che modo il fatto che la sinodalità è “dimensione costitutiva” della Chiesa incide nella maniera di vivere, esperire e comprendere la liturgia e in particolar modo la celebrazione dell’Eucaristia? In che modo la celebrazione eucaristica può meglio configurarsi come fonte e come culmine della vita sinodale missionaria della Chiesa? In che modo l’orientamento ecclesiologico che emerge dal Documento finale (sulla base del Concilio Vaticano II) può orientare la comprensione della liturgia? Quale relazione tra forma rituale e forma ecclesiae? In che modo la liturgia manifesta la Chiesa come sinodale missionaria e l’esperienza della Chiesa sinodale missionaria cresce e si sviluppa fino al suo compimento attraverso la liturgia?
- Come favorire nella liturgia, un più effettivo riconoscimento e una più feconda esperienza della dignità, della novità di vita e della responsabilità che scaturiscono dal Battesimo e, in generale, dai Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana? Come accrescere l’actuosa participatio dei Battezzati alle celebrazioni, in particolare all’Eucaristia?
- Come promuovere in particolare il riconoscimento del ruolo delle donne, soprattutto laddove costoro continuano a patire forme di discriminazione, anche mediante la valorizzazione nei lezionari liturgici delle testimonianze scritturistiche sul ruolo delle donne nella storia della salvezza (cfr. DF n. 60)?
- Come ricomprendere in chiave sinodale le modalità della predicazione liturgica? Come accrescerne la qualità? Come incoraggiare lo sviluppo di una catechesi mistagogica sulla sinodalità?
- Come proseguire nella strada di una sana decentralizzazione dell’autorità liturgica, che valorizzi i Vescovi diocesani e le Conferenze episcopali, anche in vista dell’inculturazione dei riti (cfr. DF n. 39), nella linea tracciata – in attuazione di Sacrosanctum Concilium 22; 37-40 – dal Motu Proprio Magnum Principium e dalla Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium (cfr. V, 88-97)?
- Come promuovere cammini di formazione liturgica a carattere mistagogico per il popolo di Dio, i ministri ordinati, istituiti e di fatto, al fine di «recuperare la capacità di vivere in pienezza l’azione liturgica» (Desiderio Desideravi 27) e riscoprire come la liturgia sia culmine e fonte della sinodalità.
La riflessione dovrà radicarsi nella comprensione della sinodalità delineata nell’insieme del Documento finale e potrà avvalersi anche di altri materiali significativi elaborati nel percorso sinodale.
Il coordinamento del Gruppo di Studio è affidato al Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, in collaborazione con la Segreteria Generale del Sinodo. Per giovarsi del ricco patrimonio liturgico dell’Oriente cristiano, il Gruppo potrà coinvolgere la Commissione Speciale per la Liturgia costituita presso il Dicastero per le Chiese Orientali.
Nello stile proprio alla Chiesa sinodale, quanti desiderano contribuire alla riflessione di questo gruppo di lavoro, posso inviare il loro contributo alla Segreteria Generale del Sinodo (synodus@synod.va).
Composizione
1. Sua Em.za Rev.ma Card. Gérald Cyprien LACROIX, I.S.P.X., Arcivescovo di Québec, Membro del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (CANADA), Coordinatore
2. Rev. Sr. Elena MASSIMI, F.M.A., Docente presso l’Università Pontificia Salesiana in Roma, Presidente dell’Associazione Professori di Liturgia (ITALIA), Segretaria
3. Prof.ssa Hélène BRICOUT, Direttrice aggiunta dell’Institut Supérieur de Liturgie, Institut Catholique de Paris (FRANCIA)
4. Rev. P. Peter John CAMERON, O.P., Titolare della Carl J. Peter Chair of Homiletics presso il Pontifical North American College in Roma (STATI UNITI D’AMERICA)
5. Rev. Don András DOBOS, Consultore della Commissione Speciale per la Liturgia del Dicastero per le Chiese Orientali (UNGHERIA)
6. Rev. P. Ab. Jeremy DRISCOLL, O.S.B., Abate della Mount Angel Abbey, Cancelliere del Mount Angel Seminary (STATI UNITI D’AMERICA)
7. Rev. Don Gilles DROUIN, Direttore dell’Institut Supérieur de Liturgie, Institut Catholique de Paris (FRANCIA)
8. Rev. Dom Matteo FERRARI, O.S.B. Cam., Priore Generale della Congregazione Camaldolese dell’Ordine di San Benedetto (ITALIA)
9. Rev. P. Stefan GEIGER, O.S.B., Preside del Pontificio Istituto Liturgico in Roma (GERMANIA)
10. Rev. Don Luigi GIRARDI, Docente presso l’Istituto di Liturgia Pastorale “S. Giustina” in Padova (ITALIA)
11. Rev. Don Pietro Angelo MURONI, Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana in Roma (ITALIA)
12. Rev. P. Ab. Olivier-Marie SARR, O.S.B., Abate dell’Abbazia di Keur Moussa, Docente presso il Pontificio Istituto Liturgico in Roma (SENEGAL)
13. Rev. Don Manuel Fernando SEDANO LÓPEZ, Docente presso l’Institut de Litúrgia ad instar Facultatis dell’Ateneu Universitari Sant Pacià in Barcellona (MESSICO)
14. Rev. Don Hyung Sub (Agostino) SO, Docente presso l’Università Cattolica di Daegu (COREA DEL SUD)
15. Rev. Sr. Susan K. WOOD, S.C.L., Docente presso la Regis St. Michael’s Faculty of Theology della University of Toronto (CANADA)
16. Rev. P. Pierre PAUL, O.M.V., Capo Ufficio presso il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (CANADA), assistente del Coordinatore